17 febbraio 2013

Minestra di minestra (ecco come attirare le ire dei napoletani, dei naturalisti e dei cuochi in un colpo solo)

"'A Menesta... 'a menesta... scennite e accattateve 'a menesta!!!"


(La minestra, la minestra, scendete e venite a comprare la minestra)

La prima volta che ho sentito questo slogan mi sono incuriosita non poco. Possibile che esistano ancora gli ambulanti che vendono il cibo cucinato?
Da poco mi ero trasferita nella periferia Nord di Napoli e nel quavtieve vesidenziale da cui provenivo non avevo mai incontrato questo tipo di bancarellaio. Grande è stata la mia delusione quando ho scoperto che la Minestra è un tipo di verdura, non un piatto caldo già cucinato!
Non avevo mai visto questa verdura, non compariva sui banchi dei fruttivendoli del mio giovanile quavtieve bene.
Che cosa si farà mai con questa verdura?
Ci sono due modi per scoprirlo:
  • indagare in proprio
  • chiedere a mammà o ad altre amiche
  • chiedere alle mie compaesane
Tutte le metodologie si sono rivelate ben presto improponibili.
"minestra" mal si adatta ad essere usata come parola chiave, specie se accoppiata a  "vegetale" "erba" "napoletana" "verdura". Difficile poi competere con la ben più famosa "Minestra maritata (menesta ammaretata)" tipico piatto natalizio la cui ricetta spadroneggia sul WEB in infinte versioni.
Mammà non ha mai sentito nominare questo vegetale, nemmeno le sue amiche. 
In quanto a chiedere alle signore del condominio ... GIAMMAI!!
In questa zona la gente ha una mentalità piuttosto tradizionale mentre io e l'anacoreta siamo già abbastanza famosi per essere l'opposto di una normale coppia di napoletani. Qui (non a Marano, che è un posto normalissimo, ma nei due-tre isolati che mi circondano)  la donna, anche se esce, ovvero va a lavorare come faccio io, mantiene il suo ruolo di massaia al 100%.

Se facessi sapere alle mie vicine che non conosco la ricetta dd''a menesta, diventerei lo zimbello del quartiere (cosa che probabilmente già sono).
 Sarebbe stato più semplice se fossi stata in grado di riconoscere la varietà cui appartiene la verdura...
Ahi ahi, cosa diceva il mio prof. di Botanica II??
"Voi questa Sistematica la dovete studiare!! Ora vi pare inutile, poi vedrete quando farete i concorsi a cattedra o andrete a comprare la frutta... quante figuracce farete!"
Non ho ascoltato affatto il professore di Botanica e si vede.
Pure il mio fruttivendolo (che è tunisino) conosce vita morte e miracoli degli ortaggi campani molto meglio di me.
Avrei potuto chiedere consiglio proprio a Samir ma non mi andava poi di essere interrogata... Eh, il mio fruttivendolo è un professionista a tutto tondo, prima fa una lezione - che so, sulle varietà di arance -  e la volta successiva... interroga!!! Le mie figuracce non si contano.
L'altro giorno la Minestra era lì, bene in vista tra le altre verdure. Eravamo vicini al mercoledì delle ceneri, un'altra delle sue caratteristiche è di essere tipicamente venduta nei momenti dell'anno "di magro".
Ho preso coraggio e finalmente l'ho comprata.

Non sono riuscita a scoprire quale sia il nome comune del malefico vegetale,  a me sembra un mix di piante broccoliformi diverse tra loro, nel senso che i ciuffetti o hanno le foglie ovali o le hanno frastagliate.
(Visto quale è il livello della mia cultura botanica?
:D)
Quello che posso garantire è che la piantina di sinistra è meno pelosa della borragine mentre quella di destra non ha né il sapore dei friarielli né quello della cicoria.

Per cucinarla ho fatto una cosa semplicissima: l'ho pulita (puff puff, pant pant, era sporchissima, piena di terreno e fango), bollita per una decina di minuti e poi l'ho immersa in acqua fredda, come si fa con la "minestra nera" un'altra verdura delle nostre parti che si fa in brodo.
A parte, l'anacoreta ha preparato un bel brodo con un pezzo di carne intero, un "mazzetto" (cipolla, carota, tanto sedano e foglioline di erbette aromatiche), una patata.
Un quarto d'ora prima di andare in tavola, ho ripassato la Minestra in padella, con olio extrav. e pezzetti di pancetta e poi l'ho tuffata  nel brodo (privato del mazzetto e della patata).
Noi cuciniamo spesso in tandem, vuoi per piacere personale, vuoi per rendere meno convulsa la preparazione delle cene infrasettimanali,

Ce la siamo pappata  nel piatto fondo, con tanto brodo e le scorza di parmigiano tagliata a dadini (a chi piace...) e poi, per secondo piatto, la carne...
Piatto semplice, caldo, saporito, sglutinato... cosa si vuole di più dalla vita?

"Vogliamo la PASTA"

è la richiesta che parte impetuosa dal tenue e risale velocemente attraverso piloro, stomaco, cardias, esofago e...

Benedetti villi, avete ottenuto quello che volevate e si sta facendo il meglio per farvi tornare alti e slanciati. Ma pure la sottoscritta vorrebbe evitare di ritornare a forma di sfera...
E se nella pentola ci mettiamo le erbette della tradizione, durante la preparazione ci ascoltiamo questa operazione fantastisca che hanno fatto i nostri amici Salvio e Valentina. A parole mie vi dico che questo album ha l'enorme dono di essere antico, elettronico e attuale tutto in una volta. La voce di Valentina accarezza come quella delle fate e blandisce come quella delle streghe. E la ritmica di Salvio parla al nostro orecchio ancestrale e contemporaneamente intenerisce la carne da brodo.
Il Tesoro di San Gennaro







1 commento:

  1. ma sai che non riesco a capire che erbe possano essere? la botanica che mi interessa è quella fitoplanctonica, potrebbe andare come scusa? Quando mi sono trasferita qui ho imparato i nomi di diverse erbe trovate che si mangiano comunemente, ma che a Roma o non si trovano o non si mangiano...regione che vai, verdure e minestre che trovi! Buona serata

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